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Intervento di Pier Ferdinando Casini,

Presidente della Commissione Esteri del Senato,

sul tema

Attualità e prospettive della politica estera italiana

 


Il nostro socio prof. Claudio De Cesare, che ha organizzato l’incontro con il Presidente Pier Ferdinando Casini, ha preparato un accurato e lucido resoconto della nostra conviviale in interclub che si riporta di seguito (la relazione è disponibile in formato pdf: leggi).

Premessa

Giovedì 18 novembre all’Hotel Parco dei Principi, in interclub con i Rotary Club Roma Appia Antica e Roma Olgiata, si e’ svolta la riunione  del Rotary Club Roma Nord Ovest in cui  Pier Ferdinando Casini, Presidente della Commissione Affari Esteri del Senato , già Presidente della Camera dei deputati  ha svolto la sua relazione sul tema  di politica estera: L’Italia e il Mediterraneo. Erano presenti quasi cento trenta persone fra Rotariani, signore e ospiti;  fra i  presenti il Past Governor Scambelluri.

Il Presidente del R C Roma Nord Ovest, Prof. Franco Laurenza  ha aperto  la serata presentando l’oratore, Pier Ferdinando Casini. Pier Ferdinando Casini, deputato dal 1983,  è stato Presidente della Camera dei deputati dal 2001 al 2006( XIV legislatura), è stato Presidente dell’Unione Interparlamentare  mondiale dal 2005 al 2008, attualmente e’ Presidente della Commissione Affari esteri del Senato e docente di geopolitica alla LUMSA di Roma.

La geolitica del Mediterraneo

La Relazione del Presidente Casini, davanti ad una carta geografica del Mediterraneo e con… un righello in mano, si e’ sviluppata dapprima in una complessa lezione di geopolitica sulle aree interessate dagli avvenimenti degli ultimi decenni nel Mediterraneo, con l’indicazione delle suddivisioni religiose in sette contrapposte (sunniti, sciiti, ecc.), la presenza di soggetti forti come i paesi  arabi  ( in cui hanno un ruolo importante le tribù), ma soprattutto l’eccezionale fonte di ricchezza prodotta dalla presenza di immensi giacimenti di petrolio e di gas,  scoperti anche di recente al largo delle coste egiziane.  L’oratore ha descritto i principali sviluppi nella costa sud del Mediterraneo. – araba e di religione mussulmana, in cui si sono confrontate sette, religioni, etnie e regimi post coloniali all’interno di stati con confini artificiali disegnati dopo la prima guerra mondiale dalle potenze coloniali europee : la fase della cosiddetta primavera araba e le conseguenze che si sono verificate, con l’avvento dei Fratelli mussulmani in Egitto e la caduta di molti regimi precedenti , dalla Siria alla Tunisia, alla Libia con la fine del regime di Gheddafi, causata dall’intervento, promosso in primo luogo  da Sarkozy e  valutato dal relatore  come controproducente, delle forze aeree  francesi e inglesi.  In realtà solo Marocco e Tunisia in diverse condizioni, hanno avuto sensibili risultati positivi e l’Egitto, che controlla il canale di Suez, si può considerare ora stabile, mentre l’epicentro della crisi e’ stata sicuramente la Siria di cui il presidente  Casini ha descritto accuratamente i numerosi  aspetti problematici. Un governo autoritario ma laico, che non perseguitava i cristiani. Su questo terribile recente sviluppo della persecuzione e dell’assassinio dei cristiani in tutta l’area, puntuale e’ stata l’analisi, con l’indicazione delle persecuzioni, dei motivi e del conseguente esodo dalla maggior parte dei cristiani dall’Irak e dalla Siria.

L’Iran e l’Irak

Grande attenzione per la particolare situazione dell’Iran, alla guida del movimento sciita e perciò fortemente contrastato dall’Arabia saudita  e dagli Emirati nonché per la Libia, il paese di principale interesse dell’Italia per la vicinanza geografica e per la presenza forte dell’ENI nella ricerca e produzione  del petrolio. In Libia e’ importante che le Nazioni Unite riescano a far costituire un governo libico unitario, condizione preliminare per consentire all’Italia di esercitare un ruolo determinante, data la vicinanza geografica e le  conoscenze dirette del paese. Per l’Irak il Presidente ricorda le responsabilità dell’intervento degli USA nel 2003, che ha causato con  il successivo scioglimento dell’esercito sunnita lo sbando di molti ex militari pronti a riunirsi e riprendere le armi contro il regime sciita di Malik e a formare i quadri dei terroristi.

Il Mediterraneo

 Nel  Mediterraneo fra paesi arabi e Occidente ci sono in comune interessi politici, economici, culturali e religiosi. Il Mediterraneo è però  il problema dei problemi sotto il punto di vista culturale, religioso ed economico. Non c’e’ solo  il contrasto sunniti- sciiti, ma c’è pavidità dell’Islam a condannare l’estremismo. L’Europa non deve vergognarsi di essere figlia della tradizione cristiana , non dobbiamo vergognarci dei crocefissi nelle scuole: non si può soprattutto discutere la tradizione europea dei principi di libertà religiosa. No alla timidezza ma rispetto per i fedeli delle moschee.  Non possiamo cadere nella trappola di dire che l’Islam e’ in guerra con la cristianità: questo crea un caos ingestibile. Sono tempi difficili: è vero  però che  alcune moschee sono luoghi di persuasione alla violenza.

Il problema dell’Isis  

Casini ricorda di essere stato di recente in visita all’università ed alla moschea Al Hazhar, in Egitto, centro del credo  mussulmano sunnita. Ha visto ragazzini lavorare  in rete per contestare direttamente le folli dichiarazioni dell’Isis con l’autorevole interpretazione del Corano del loro Imam, principale autorità religiosa. Per la Libia la guerra aerea degli inglesi e francesi e poi  la primavera araba  hanno creato un paese diviso in tre o quattro regioni con  regimi contrapposti. Per il terribile attacco dei terroristi del venerdì scorso ricorda che c’è un motivo forte per gli attacchi : la formula della banlieue che  non produce integrazione ma  favorisce l’indottrinamento e la persuasione  degli imam estremisti  che trasforma alcuni giovani islamici più influenzabili in  foreign fighters disposti a trasferirsi nei paesi arabi per addestrarsi a combattere l’Occidente: giovani di cittadinanza europea che vanno in Siria e in  Irak a combattere con l’Isis per tornare come professionisti della guerra per colpire i  nostri paesi.

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Il dibattito

Al termine della cena il Presidente del R C Roma Nord Ovest, Franco Laurenza ha aperto il dibattito, chiamando sul palco, a fianco al Presidente Casini, Claudio De Cesare in qualità di  moderatore degli interventi.

Claudio De Cesare ha sottolineato  il fatto che la riunione del Rotary  affronta oggi – con immediatezza estrema – un argomento di grande attualità dopo gli attentati di Parigi che hanno sollevato una grande inquietudine in tutti; mai come in questo caso si deve riconoscere che a fronte dell’eccidio di Parigi dobbiamo considerarci non più italiani o francesi o belgi ma  siamo ormai veramente  tutti “cittadini europei” appartenenti ad  un’unica realtà continentale.

Si pone quindi un grande quesito: cosa deve e può fare l’Unione europea  di fronte al terrorismo estremista? Marc Lazar, della LUISS, ha detto: vogliono devastare la nostra vita quotidiana. E’ possibile concepire  una politica estera europea?    o continueremo a vedere diverse linee di politica estera di ciascun paese europeo, a partire dalla stessa Francia, che per altro ha invocato “ l’aiuto e l’assistenza” della UE?   Non si può infine sottacere la continua violenta persecuzione cui i cristiani sono soggetti per il solo fatto della loro religione in molti paesi asiatici.

E’ intervenuto per primo Francis Boussier, francese che vive a Roma, che ha portato la sua testimonianza a fronte del terribile eccidio di Parigi, ricordando le difficoltà derivanti dalla convivenza in Francia di  numerose comunità mussulmane provenienti dal Maghreb.

Hanno poi sviluppato il proprio pensiero  Luciano Russi che ha posto il quesito:  cosa fare? E’ possibile coinvolgere ed associare la Russia , che e’ anch’essa destinataria di attacchi terroristici (l’abbattimento nel Sinai di un aereo commerciale russo)? Fabrizio Abbate ha chiesto se in relazione al sostanziale abbandono del Mediterraneo da parte degli Stati Uniti possa esser l’Europa a realizzare una qualche  forma di nuovo equilibrio geopolitico.  Sergio Giovannetti ha ricordato che l’Italia su richiesta del futuro nuovo governo libico unitario potrà intervenire attivamente, mentre la Francia ha assunto  un ruolo importante nell’affrontare l’Isis.  Maria Grazia Melchionni ha posto la questione del rapporto fra Israele e la Palestina che deve trovare una soluzione; l’amministrazione Usa sembra incapace di risolvere la questione ed ha fallito, mentre Israele sembra ormai preferire  una “non soluzione”  Il Pres. Casini in proposito ha  osservato che non è però oggi la priorità affrontare la questione, anche se il principio due popoli due stati deve essere  sempre confermato. Il Presidente Casini ha risposto esaurientemente a tutte le domande poste, richiamandosi anche a quanto affermato nel suo intervento . Per ultimo, prima di chiudere il dibattito, Franco Laurenza ha chiesto cosa potrebbe fare oggi  l’Italia in Libia, pur constatato l’errore che fu l’abbattimento del regime di Gheddafi.

Roma, 23 Novembre 2015

Claudio De Cesare


Presenti: 112 persone di cui 32 del nostro club, 22 del RC Roma Olgiata e 24 del RC Roma Appia Antica.

Ospiti del Club: On. Pier Ferdinando Casini  e il dr. Alessio Pinelli

Sono inoltre pervenuti:

Il Past Governor Roberto Scambelluri (visitor)

Miguel Vilaseca, socio del R.C. Barcellona Club

Amedeo De Marco, Assistente del Governatore del Distretto 2100 per l’a.r. 2015-16 e    Past President del R.C. Cosenza Nord, accompagnato dalla consorte, sig.ra Maria Teresa

Roberto Tumbarello, socio del R.C. Marsala, accompagnato dalla consorte

Luciano Russi, Past President del R.C. Roma

Renato Ibrido, socio del R.C. Roma Capitale

Davide Presciutti Cinti, Presidente del Club Rotaract Roma NordOvest con Elettra  Freda, Livia L’Altrelli e Maria Elena Selitti

Laura Corrado di Montelongo Montefoschi, Presidente dell’IW Roma Eur con Carmelita Corea, segretaria dell’IW Roma Eur, accompagnata dal consorte dott. Augusto Barucca

Sig.ra Maria Luisa Rossini ospite di Sergio Giovannetti

Avv.ti Alessandro e Marco Picozzi, accompagnati dalle rispettive signore ospiti di Ignazio Antonio Lo Coco

 

Rotary Roma Nord Ovest
Author: Rotary Roma Nord Ovest

IL 19 giugno 1980 un gruppo di professionisti, imprenditori, operatori economici, giornalisti, appartenenti alle Forze Armate e rappresentanti delle istituzioni costituisce il Rotary Club Roma Nord Ovest che riceve la “ Charta “ il 23 ottobre, presidente il Gen. Girolamo De Marco. Il cavallino ne è il simbolo distintivo e rappresenta la voglia di correre e di proseguire . Da sempre il Club rivolge l’attenzione alle nuove generazioni alle quali ha sempre ritenuto di rivolgere la massima attenzione perché in esse è da riporre ogni speranza per un domani migliore. Nel 2002 è Club padrino del Rotary Club Roma Mediterraneo e nel 2004 del Rotary Club Roma Centenario. Affianca organizzazioni umanitarie con iniziative locali, il progetto PolioPlus, progetti per portare l’acqua in villaggi dell’Africa o per la lotta alla malaria. Il C.R.E. (Centro di Riabilitazione Equestre), dal 1989, aiuta i giovani disabili con l’ippoterapia. Il Premio di Giornalismo Carlo Casalegno, dal 1980 in memoria di un giornalista ucciso dai terroristi, intende ribadire la fede del Club nelle Istituzioni e nella Democrazia premiando i giornalisti che nel loro lavoro si avvicinano all’ideale del servire rotariano.