L’articolo del quotidiano Il Tempo sul nostro CRE, il Centro di Riabilitazione Equestre (C.R.E. ) “Girolamo De Marco”. Il Centro è stato costituito dal Rotary Club Roma Nord Ovest nel 1989 e tutt’oggi è fonte di grande ispirazione per tutti i Club Rotary. Il CRE ha lo scopo di contribuire alla riabilitazione delle persone con disabilità, perché possano trarre benefici dalla rieducazione equestre. Il fondatore amava sempre dire: “Il cavallo può darci oggi un grande aiuto in campo neurologico, ortopedico-traumatologico e, soprattutto, psichico, per rompere quel fronte di chiusura, silenzio e disperazione, che spesso accompagna i ragazzi con handicap e le loro famiglie”. Grazie a tutti gli operatori e i volontari per l’impegno per il prossimo. Grazie al presidente del CRE e nostro socio Patrizio Amore e alla Vicepresidente e nostra socia Carmelita Corea.

Rotary Roma Nord Ovest
Author: Rotary Roma Nord Ovest

IL 19 giugno 1980 un gruppo di professionisti, imprenditori, operatori economici, giornalisti, appartenenti alle Forze Armate e rappresentanti delle istituzioni costituisce il Rotary Club Roma Nord Ovest che riceve la “ Charta “ il 23 ottobre, presidente il Gen. Girolamo De Marco. Il cavallino ne è il simbolo distintivo e rappresenta la voglia di correre e di proseguire . Da sempre il Club rivolge l’attenzione alle nuove generazioni alle quali ha sempre ritenuto di rivolgere la massima attenzione perché in esse è da riporre ogni speranza per un domani migliore. Nel 2002 è Club padrino del Rotary Club Roma Mediterraneo e nel 2004 del Rotary Club Roma Centenario. Affianca organizzazioni umanitarie con iniziative locali, il progetto PolioPlus, progetti per portare l’acqua in villaggi dell’Africa o per la lotta alla malaria. Il C.R.E. (Centro di Riabilitazione Equestre), dal 1989, aiuta i giovani disabili con l’ippoterapia. Il Premio di Giornalismo Carlo Casalegno, dal 1980 in memoria di un giornalista ucciso dai terroristi, intende ribadire la fede del Club nelle Istituzioni e nella Democrazia premiando i giornalisti che nel loro lavoro si avvicinano all’ideale del servire rotariano.