Enrico Montesano
“Attualità di un grande attore romano”

Enrico Montesano - 08 01 2015 (1)Enrico Montesano è nato a Roma il 7 giugno 1945 da una famiglia di artisti, a cominciare dal bisnonno Michele che, con il fratello Achille, creò a Roma una compagnia di operette, fino al nonno Enrico, noto direttore d’orchestra. Nel 1966 con il noto umorista Vittorio Metz debutta nel piccolo Teatro Goldoni come attore imitatore nella commedia Humor Nero. Nella stagione ’67/’68, con la collaborazione di Leone Mancini e Maurizio Costanzo, inizia la sua attività di cabaret al Puff, teatrino in Trastevere, di Lando Fiorini. Se il debutto in televisione porta la firma di Castellano e Pipolo e si intitola Ma che domenica amici varietà che va in onda nel ’68 per la regia di Vito Molinari, l’attività teatrale prosegue con la stagione del Bagaglino dove è ospite fisso insieme a Gabriella Ferri nel felicissimo spettacolo Tiette la cica. Nonostante la passione per il teatro gli abbia dato grandi soddisfazioni anche come autore, Montesano ha portato avanti parallelamente una proficua carriera cinematografica cominciata trent’anni fa con un trittico di film realizzati per Dino De Laurentis e recitati al fianco del compianto Alighiero Noschese, al quale l’attore non nasconde di dover molto. Le tappe principali della sua attività per il grande schermo lo hanno visto cimentarsi nei ruoli brillanti di aspirante suicida nel film di Giorgio Capitani Aragosta a Colazione, di ‘magliaro’ palestinese nel Il Ladrone e di vetturino romano in Qua la Mano, questi ultimi due diretti da Pasquale Festa Campanile. A confermare il successo sancito in Italia arrivano tre David di Donatello e un Premio Sandro Giovannini come Migliore attore dell’anno. Anche in Europa le recensioni sono molto lusinghiere: Il Ladrone è considerato da Le Monde “un gran bel film, nel quale si scopre un giovane e straordinario attore comico italiano”, mentre Le Figaro intravede nella comicità di Montesano “la fantasia ironica di Arlecchino”. Cresciuto professionalmente di anno in anno, l’attore romano sa conquistarsi un posto di rilievo nel mondo dello spettacolo italiano, grazie anche ai successi teatrali del Sistina, che lo ospita nella stagione ’78/’79 con Rugantino, la commedia musicale di Garinei e Giovannini, e nella seguente con Bravo, il musical di cui è coautore, che registra un’impressionante serie di tutto esaurito (bissata l’anno successivo da ripetuti record d’incassi) fruttandogli la Maschera dell’Istituto del Dramma Italiano (1980/1981). E’ di questi anni anche la sua attività radiofonica e le tre serie di Gran varietà nelle quali crea i personaggi dei gagà napoletani Dudù e Cocò e della romantica donna inglese. La Rai lo ha accolto come mattatore di uno special intitolato Io non c’entro, mentre in coppia con Gabriella Ferri ha sancito il successo di Dove sta Zazà e di Mazzabubù, spettacoli che sperimentano il cabaret in video. Con Quantunque io, nel 1977, coautore dei testi con Ferruccio Fantone, inaugura con successo una nuova formula di varietà televisivo che rinuncia ai classici apporti della grande orchestra e dei grande balletto per puntare su gag fulminanti, caricature, brevi sketch, personaggi, e satira politica e di costume. Con questo spettacolo la nuova rete RAI 2 ottiene il premio TV Montreux. Questa nuova formula di varietà televisivo si impose poi negli anni ’80 per il lancio dei ‘nuovi comici’.

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Sul fronte cinematografico c’è da segnalare nel 1982 il suo ruolo de Il Conte Tacchia, il film di Sergio Corbucci recitato accanto a Vittorio Gassman e a Paolo Panelli seguito da Più Bello di Così si Muore” di Pasquale Festa Campanile. Il 1985 è una data importante per Montesano: dopo essere stato diretto ancora una volta da Steno in Mi Faccia Causa, è di nuovo vincitore dei Premi David di Donatello e del Nastro d’Argento per A Me Mi Piace, che lo gratifica nell’inedita veste di regista esordiente. Nello stesso anno inizia la collaborazione e l’amicizia con Carlo Verdone che lo dirige ne I Due Carabinieri, campione d’incasso e vincitore del Biglietto d’oro AGIS. Il successo teatrale di Se il Tempo Fosse un Gambero, rappresentato nelle stagioni ’86/’87 e ’88/’89 e terminato a teatro esaurito, è intervallato dalle parentesi cinematografiche de I Picari, di Mario Monicelli e de Il Volpone, di Maurizio Ponzi. Si ricorda ancora in viale Mazzini l’edizione 1988/89 di Fantastico che, presentata insieme ad Anna Oxa, ha battuto ogni record di audience e di vendita di biglietti della lotteria Italia (record tutt’ora imbattuto). Successivamente è tornato al Sistina con Cercasi Tenore, lo spettacolo di Garinei e Giovannini che è stato campione d’incassi al botteghino nella stagione 1990/91. A seguire nelle stagioni 1992/93/94 con lo spettacolo teatrale Beati Voi! ottiene il riconoscimento dell’istituto del Dramma Italiano, il Premio IDI. Nella stagione 1999/2000 ottiene il record di incassi con lo spettacolo E Menomale che c’e’ Maria! Lo stesso spettacolo è bissato nella stagione successiva ottenendo nuovamente il record stagionale di incassi e numero di spettatori. Continua il suo successo teatrale nelle stagioni 2001/02/03 con lo spettacolo Malgrado Tutto Beati Voi. Da 13 al 25 gennaio 2015 è al Teatro Sistina con un omaggio alla commedia musicale italiana“C’è Qualche Cosa in Te”.

Presenti 47 persone, di cui 29 soci.
Visitors: Livia Dalmasso del RC Roma Casalpalocco.

Rotary Roma Nord Ovest
Author: Rotary Roma Nord Ovest

IL 19 giugno 1980 un gruppo di professionisti, imprenditori, operatori economici, giornalisti, appartenenti alle Forze Armate e rappresentanti delle istituzioni costituisce il Rotary Club Roma Nord Ovest che riceve la “ Charta “ il 23 ottobre, presidente il Gen. Girolamo De Marco. Il cavallino ne è il simbolo distintivo e rappresenta la voglia di correre e di proseguire . Da sempre il Club rivolge l’attenzione alle nuove generazioni alle quali ha sempre ritenuto di rivolgere la massima attenzione perché in esse è da riporre ogni speranza per un domani migliore. Nel 2002 è Club padrino del Rotary Club Roma Mediterraneo e nel 2004 del Rotary Club Roma Centenario. Affianca organizzazioni umanitarie con iniziative locali, il progetto PolioPlus, progetti per portare l’acqua in villaggi dell’Africa o per la lotta alla malaria. Il C.R.E. (Centro di Riabilitazione Equestre), dal 1989, aiuta i giovani disabili con l’ippoterapia. Il Premio di Giornalismo Carlo Casalegno, dal 1980 in memoria di un giornalista ucciso dai terroristi, intende ribadire la fede del Club nelle Istituzioni e nella Democrazia premiando i giornalisti che nel loro lavoro si avvicinano all’ideale del servire rotariano.