Il Presidente Massimo Guidarelli descrive la giornata trascorsa al Casale del Giglio
La visita del Rotary Club Roma Nord Ovest può essere definita edonistico-istruttiva per aver compreso diversi aspetti culturali del territorio dell’Agro Pontino , dall’enogastronomia all’archeologia .
In una giornata che ci ha regalato un clima veramente generoso dopo le incessanti piogge dei giorni precedenti , alla visita presso l’Azienda Agricola Casale del Giglio hanno partecipato familiari ed ospiti dei soci.
L’azienda vitivinicola Casale Del Giglio si trova presso il Borgo Le Ferriere in provincia di Latina non lontano dall’antica città di “ Satricum “ i cui scavi iniziarono nel 1896 quando il francese Hector Graillot scoprì sulla collina di Le Ferriere i resti del tempio dedicato alla dea Mater Matuta. Presso l’Azienda sono stati portati alla luce importanti reperti archeologici che ora sono conservati nel vicino Museo Satricum che abbiamo avuto la possibilità di visitare accompagnati dalla guida che ci ha illustrato gli importanti risultati degli scavi come la scoperta del Lapis Satricanus, una base di pietra con un’iscrizione in latino arcaico databile tra il 525 e il 500 a.C.
Ritornati in Azienda la nostra accompagnatrice ci ha illustrato la storia di Casale del Giglio fondato dalla passione per il vino dalla famiglia Santarelli nel 1967 in un’area di 160 h che abbiamo avuto modo di apprezzare dall’alto della terrazza panoramica della cantina in piena attività .
Questo territorio , un tempo paludoso , fu bonificato nel 1930 e rappresenta , rispetto ad altre zone del Lazio e di altre regioni d’Italia , un territorio del tutto nuovo dal punto di vista vitivinicolo .
La maggior parte della lavorazione in cantina è meccanizzata così come la raccolta manuale dei grappoli è stata oggi sostituita da moderne e gigantesche macchine vendemmiatrici a cabina .Gli attuali 60 vitigni hanno fornito grazie all’impegno dell’enologo dell’azienda Paolo Tiefenthaler importanti risultati qualitativi come il Mater Matuta l’etichetta di punta che ha ottenuto importanti riconoscimenti .
La visita è proseguita con la degustazione dei vini dell’Azienda che il sommelier ha fatto accompagnare con prodotti gastronomici locali presso la splendida cornice dei giardini della Villa dove il Dott. Antonio Santarelli , anch’egli rotariano e al timone dell’azienda che celebra oggi i 100 anni di attività , ha fatto gli onori di casa instaurandosi subito un’atmosfera di sincera amicizia.
Il pranzo in Villa ha interessato alcuni piatti di produzione locale accompagnati da diversi tipi di vino bianco e rosso Casale del Giglio molto apprezzato dai nostri soci .
Gli acquisti di vino che i soci hanno poi effettuato in cantina confermano il buon riscontro dei prodotti .
Questa ulteriore esperienza condivisa ha creato un’atmosfera ideale per una piacevole giornata che ha contribuito a consolidare il sentimento dell’amicizia rotariana.
Segue una nota del vice Presidente avv. Alfredo Vitali
Subito dopo l’arrivo, siamo stati ricevuti dalla dr.sa Linda Siddera ed accompagnati presso l’antica città di Satricum, a pochi metri dalla tenuta che, anch’essa, un tempo ovviamente faceva parte della città. Satricum, secondo Dionigi di Alicarnasso, storico greco dell’età Augustea, partecipò nel 499 a.C. alla grande congiura delle trenta città latine vicine a Roma, ordita dal Re Tarquinio il Superbo al fine di riconquistare il suo trono. Il nome di Satricum, insieme ad altre località vicine, venne ritrovato in un elenco riguardante la leggendaria avanzata, nel 488 a.C., dell’esule romano Gneo Marcio Coriolano dalla città di Antium (l’attuale Anzio) contro Roma. Dopo alterne vicende, dall’anno 346 a.C. in poi Satricum cesserà di esistere come città e diventerà solo un luogo di pellegrinaggio. Solo successivamente l’autore classico Livio racconterà un aneddoto circa la caduta di un fulmine sul tempio della Mater Matuta, avvenuto nel 207 a.C. ed è questa l’ultima data storica che cita Satricum.
La storia dei reperti archeologici di Satricum ebbe inizio nel 1896 quando un francese, Hector Graillot, scoprì sulla collina di Le Ferriere i resti di un tempio della Mater Matuta (alla quale è dedicato uno dei vini più celebri dell’azienda della famiglia Santarelli), che nella mitologia romana era la dea del Mattino o dell’Aurora e quindi protettrice della nascita degli uomini e delle cose, ed una stipe votiva al suo interno. Addirittura, tale deposito votivo arcaico, con i suoi oltre 20.000 oggetti, è certamente il più ricco rinvenuto in Italia centrale.
Dopo aver terminato la visita al museo ed ai reperti archeologici dell’antica Satricum abbiano fatto ritorno al “Casale del Giglio” ove la dr.sa Linda Siddera ha illustrato la storia della famiglia Santarelli e del percorso attraverso il quale è diventata un’affermata casa di produzione di vini apprezzata in tutto il mondo: i vini prodotti dall’azienda, creata da Dino Santarelli, padre di Antonio, nel 1967, sono il risultato dell’intenso progetto di ricerca e sperimentazione avviato dal dott. Antonio Santarelli, seguendo l’intuito paterno e avvalendosi della collaborazione di un enologo trentino. La visita poi è proseguita con la degustazione dei vini prodotti e con un pranzo il cui menù era base di specialità prodotte dalla stessa azienda.
La gita svolta in una giornata incantevole, oltre ad arricchirci dal punto di vista culturale ed enogastronomico, ha rinsaldato i nostri rapporti di amicizia ed i valori di noi rotariani. Resta il rammarico per coloro i quali, per diverse ragioni, non hanno potuto prendere parte all’evento, ma che leggendo queste brevi righe son certo non perderanno l’occasione di aderire alle prossime iniziative.