I CURIOSITA’ ROMANA

Buongiorno a tutti cari Soci, vorrei iniziare il mio Anno Rotariano regalando a tutti voi, ogni primo del mese, un racconto insolito su Roma, città bella e controversa, ricca di leggende, storie, aneddoti e curiosità. 

Come sapete il 24 giugno si è svolta la famosa Festa di San Giovanni, “la festa delle streghe”, in cui tutte le magie possono compiersi, e da questa speranza-possibilità che tutti noi inseguiamo, è nata l’idea del titolo della nostra prima conviviale “Magia di una notte di mezza estate”. 

Buona lettura e Buon Inizio….

“Tradizionalmente la Festa di San Giovanni cadeva nella notte tra il 23 e il 24 giugno, data in cui si festeggia San Giovanni Battista, qualche giorno dopo il Solstizio d’Estate, il 21 giugno.

Questa tradizione Romana un tempo era molto popolare e sentita, in quanto era ed è legata al massimo splendore della natura: giugno, infatti, è il mese della massima maturazione dell’anno; a questo proposito i latini dedicavano tale mese proprio a Giunone, consorte di Giove. Nella Roma antica la Mezza Estate si festeggiava proprio la notte di San Giovanni momento in cui si venerava la Dea Fortuna, simboleggiante il rinnovamento della natura, la fecondità, la fertilità. Tale celebrazione è legata a vari riti celtici, al culto del fuoco, al potere purificatore della luce, alla rugiada e a delle erbe chiamate proprio erbe di San Giovanni. 

 In Sogno di una Notte di Mezza Estate, Shakespeare celebra proprio i rituali e la notte di San Giovanni e dell’arrivo della stagione estiva:

Nel giorno di mezza estate realtà e sogno si confondono”.

Dato il suo legame con il Solstizio, momento importante per la religione romana antica e per i culti misterici, questa notte custodiva antichi riti che la Chiesa Cattolica considerava stregoneria, motivo per cui è anche nota come la “Notte delle Streghe“.

Tra i molti aneddoti che circondano tale notte, c’era quello secondo cui le streghe sorvolassero la Basilica di San Giovanni in Laterano nel loro percorso verso Benevento (città delle streghe per eccellenza).

La festa divenne ufficiale dal 1891, come appuntamento annuale sia del Rione San Giovanni, sia nel resto di Roma.

Pare che la popolazione di Roma partisse da tutti i rioni della città, al lume di torce e lanterne per raggiungere San Giovanni in Laterano per pregare il santo e per mangiare lumache nelle osterie e nelle baracche. Perché le lumache? Per via delle loro “corna” (le antenne), che rappresentavano discordie e preoccupazioni. Mangiandole si distruggevano i pensieri cattivi.

La festa era piuttosto partecipata, a base di cibo, vino e… rumore. Per scacciare le streghe infatti si suonavano trombe, trombette, campanacci, tamburelli e si facevano scoppiare petardi.

A chiudere la festa era lo sparo del Cannone di Castel Sant’Angelo, che annunciava l’inizio della messa celebrata dal Papa alla Basilica di San Giovanni in Laterano.

Usanze e riti della notte di San Giovanni

  • In questa notte era usanza popolare posare di fronte alla soglia di casa un mucchietto di sale o una grande scopa per proteggersi contro l’intrusione delle streghe. 
  • Si pensava che la rugiada che inumidisce i prati acquista miracolose facoltà rigenerative e dunque rotolarsi nell’erba bagnata avrebbe reso il fisico scattante, vigoroso ed attraente. 
  • Durante questa notte(ancora adesso) si raccolgono le noci acerbe per metterle sotto spirito e farne il famoso liquore nocino.
  • In questa notte alcune erbe raccolte bagnate di rugiada in questa speciale oscurità diventano prodigiose, come: la ruta, celebre per le sue proprietà contro lo stress e l’ansia, tonificante per le arterie e vasi capillari riduce l’infiammazione dell’artrite. L’artemisia, ritenuta erba con poteri anticancro, la salvia usata contro il mal di pancia, la menta, rimedio contro l’influenza, l’iperico – noto anche come “erba di San Giovanni”-, un tempo usato per cicatrizzare le ferite, il rosmarino per contrastare  le calvizie, e per ultimo ma non ultimo, il proverbiale aglio: “Chi non prende aglio a San Giovanni, è povero tutto l’anno”.
  • Le leggende dicono che solo a mezzanotte in punto, una pianta di felce che nasce accanto lungo i ruscelli fiorisca: chi riuscirà a cogliere questo fiore acquisterà la fama di saggio e capacità di leggere il passato e prevedere il futuro.
  • Nella notte di San Giovanni si compivano soprattutto riti propiziatori legati all’amore, in quanto il 24 giugno era ed è considerata la data più propizia ai matrimoni.
  • Usanza antica era raccogliere un cardo e bruciacchiarlo, nasconderlo in una fenditura del muro e la mattina aspettare di vederlo verde e fresco come appena colto, se così sarà, vorrà dire che ci si innamorerà felicemente corrisposte entro l’anno.
  • Oppure, prendere un uovo separalo dal rosso prendere l’albume e lasciarlo in un bicchiere sul davanzale della finestra; se, il mattino, si troverà l’albume ricoperta di bollicine, entro poco troveranno un uomo bello, buono e ricco.
  • A mezzanotte, prendere tre fave: alla prima togliere completamente la buccia, alla seconda togliere la metà della buccia, e alla terza lasciarla intatta. Incartare le tre fave come caramelle con tre carte identiche, metterle sotto il cuscino e dormirci sopra. Il mattino pescandone una a caso, se la buccia è intera vuol dire che s’incontrerà un marito ricco, con mezza buccia benestante e senza buccia povero. In certe zone le ragazze usano, prima di addormentarsi, pregare San Giovanni di far mostrare loro in sogno il volto del futuro compagno; altri dicono che se una ragazza a mezzanotte si guarderà allo specchio, vedrà riflesso accanto al suo volto quello di lui.”

Un quadro che rappresenta la Festa di San Giovanni a Roma, molte persone in strada con torce e tamburelli.

Una strega in un dipinto d’epoca. Ha una bacchetta magica e un calderone su un braciere

Raccolta dei fiori per la magica “Acqua di San Giovanni

Acqua di San Giovanni

L’Acqua di San Giovanni

Roma è una città con millenni di storia che non rinuncia alla sua magia, ai suoi riti, ai suoi misteri, anzi li difende e li tramanda gelosamente, perché questa dimensione misterica è la sua vera essenza. Roma è una città per iniziati, una città “esoterica”, dove la magia va a braccetto con la Storia, con la religione e insieme si esaltano. 

Passeggiare per i vicoli e le piazzette di Roma con spirito aperto e disponibile, corrisponde a vivere emozioni mistiche…ogni Rione ha i suoi segreti e le sue presenze. Ancora oggi i pochi veri Romani rimasti, scanzonati e scettici, irriverenti e poco mistici, usano sorridere di tutto, nulla li convince, ma tutto è possibile per loro. Raccontava Ennio Flaiano in un suo bel racconto, di un paparazzo romano che scansava scortesemente un marziano, da due giorni a Roma, per inquadrare meglio qualcosa che lo interessava di più…

Buon fine settimana a tutti e vi aspettiamo Mercoledì 5 luglio alle ore 17.00 al Pantheon per il bellissimo concerto “NOTE DI SOLIDARIETA’” organizzato dalla nostra Gov. Maria Carla Ciccioriccio e Giovedì 6 luglio alle ore 20.00, per l’importante appuntamento “MAGIA DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE” per la presentazione della Relazione Programmatica A.R. 2023/2024.

Cari Saluti Rotariani 

Gabriella Guasticchi

Rotary Roma Nord Ovest
Author: Rotary Roma Nord Ovest

IL 19 giugno 1980 un gruppo di professionisti, imprenditori, operatori economici, giornalisti, appartenenti alle Forze Armate e rappresentanti delle istituzioni costituisce il Rotary Club Roma Nord Ovest che riceve la “ Charta “ il 23 ottobre, presidente il Gen. Girolamo De Marco. Il cavallino ne è il simbolo distintivo e rappresenta la voglia di correre e di proseguire . Da sempre il Club rivolge l’attenzione alle nuove generazioni alle quali ha sempre ritenuto di rivolgere la massima attenzione perché in esse è da riporre ogni speranza per un domani migliore. Nel 2002 è Club padrino del Rotary Club Roma Mediterraneo e nel 2004 del Rotary Club Roma Centenario. Affianca organizzazioni umanitarie con iniziative locali, il progetto PolioPlus, progetti per portare l’acqua in villaggi dell’Africa o per la lotta alla malaria. Il C.R.E. (Centro di Riabilitazione Equestre), dal 1989, aiuta i giovani disabili con l’ippoterapia. Il Premio di Giornalismo Carlo Casalegno, dal 1980 in memoria di un giornalista ucciso dai terroristi, intende ribadire la fede del Club nelle Istituzioni e nella Democrazia premiando i giornalisti che nel loro lavoro si avvicinano all’ideale del servire rotariano.