Il Premio Carlo Casalegno e l’incontro su giornalismo e cultura

La XXXIV edizione del premio, organizzata dal Club Roma Nord Ovest e
da alcun Rotary Club romani, a visto vincitore Piero Angela
di Gianclaudio De Cesare e Francesca Chiarelli

 

Significativa e solenne è stata la manifestazione per la consegna del premio Carlo Casalegno a Palazzo Brancaccio a Roma lo scorso 17 maggio, organizzata dal Roma Nord Ovest in interclub con il Roma, il Sud, l’Est, il Sud Ovest, il Roma Parioli, il Roma Olgiata ed il Roma Prati, alla presenza di oltre 250 rotariani romani, di numerose autorità civili e del Governatore del Distretto 2080, Daniela Tranquilli Franceschetti, assente per la prima volta la signora Adelaide Casalegno, malata. Il premio, che da molti anni ha l’alto patronato del Presidente della Repubblica ed il patrocinio della Regione Lazio, della Provincia di Roma e di Roma Capitale, tende a segnalare una personalità che ponga in risalto il giornalismo italiano: un nome che rappresenti l’espressione di un’alta professionalità accompagnata da un forte senso di impegno etico sul modello degli ideali rotariani. In un messaggio di saluto al Nord Ovest il Presidente del Senato della Repubblica, Renato Schifani, ha espresso il suo “plauso per questa iniziativa che premia le migliori firme del giornalismo italiano”, aggiungendo: “la vostra iniziativa ha il merito di porre l’attenzione sul giornalismo di cultura, che ha una grande tradizione nella storia dell’informazione italiana”. Il Senatore Vincenzo Vita, portando il saluto della Commissione Cultura del Senato, ha sottolineato come il tema culturale sia il grande compito assegnato al servizio pubblico radiotelevisivo, ammonendo che “una buona politica” deve essere sempre attenta all’eredità culturale. A ricevere il riconoscimento, intitolato al vicedirettore de La Stampa assassinato dalle Brigate rosse, è stato Piero Angela. Gli altri giornalisti che componevano la terna prescelta dalla giuria guidata da Sergio Zavoli, Presidente della Commissione bicamerale per la vigilanza sulla radiotelevisione, erano Stefano Folli e Angelo Panebianco; il vincitore è stato votato democraticamente da molte migliaia di rotariani italiani. Ha introdotto la serata Sergio Zavoli, che ha definito i tre giornalisti individuati dalla giuria una scelta oculata ed ha affermato: “il giornalismo, non di maniera, ma di riflessione e di approfondimento, deve essere di per sè uno strumento culturale” sottolineando che “occorre cogliere del giornalismo la sua ontologica qualità di strumento che aiuta i cittadini ad orientarsi attorno ad una serie di eventi complessi”. Chi oggi scrive, Gianclaudio De Cesare, aprendo l’incontro, ha posto alcuni quesiti sulla qualità del giornalismo nel panorama attuale della stampa e della televisione in Italia, rilevando che il giornalismo non deve soltanto illustrare e presentare la cultura, ma anche fare cultura, essere cultura. Piero Angela ha ricordato che il problema dalla RAI sta nell’autonomia finanziaria; i programmi televisivi senza ascolto vengono “ghigliottinati” inesorabilmente per motivi di bilancio. “Tutti noi siamo ignoranti in specifici settori; il bisogno di conoscenza costringe gli operatori dell’informazione ad utilizzare un linguaggio esatto ma semplice, coinvolgendo le emozioni per facilitare l’apprendimento e per diffondere la cultura”. Stefano Folli, affermando che il buon giornalismo è “pedagogia civile” e che la cultura moderna è anch’essa giornalismo, ha detto che ci deve essere un incontro fra cultura e giornalismo: i buoni giornalisti hanno il dono di farsi capire ma per la buona televisione c’è bisogno di una forte tensione civile nel paese: non bisogna però perdere il filo della speranza. Per Angelo Panebianco la reazione alla complessità del mondo e della politica da parte dei lettori è un eccesso di semplificazione, per cui le persone regrediscono fino all’infanzia vedendo il mondo come una contrapposizione fra buoni e cattivi e fra bianco e nero, mentre la realtà è grigia: il giornalista non è in grado di fare previsioni (chi avrebbe mai pensato alla caduta dell’Unione Sovietica?) deve soltanto offrire chiavi di lettura e individuare punti di criticità nei processi sociali e politici. In conclusione il Governatore D.2080 Daniela Tranquilli Franceschetti, nel ribadire il suo grande affetto per il Premio che ricorda Carlo Casalegno, organizzato dal Nord Ovest e nel quale tutti i club di Roma dovrebbero partecipare, si è soffermata sulla nuova minaccia che i gesti terroristici rappresentano di nuovo oggi per il paese, invitando la società civile e tutti i rotariani a reagire fattivamente. La commissione organizzatrice ha ritenuto infine di accentuare l’apertura del Premio verso i giovani e quindi, per il 2012, la giuria, anch’essa presieduta da Sergio Zavoli, ha assegnato un premio speciale ad uno studente di una delle scuole di giornalismo della Capitale. Il Premio Casalegno Giovani vuole sottolineare l’importanza della formazione professionale del giornalista, che si pone come condizione necessaria per la salvaguardia dei valori di una società democratica. Il premio è andato a Nicole Di Teodoro, che ha completato con il massimo dei voti il ciclo di studi biennali presso la scuola di giornalismo della LUMSA.