Premio Nazionale Carlo Casalegno – XXXV Edizione
16 maggio 2013 – Parco dei Principi
Campana – Omaggio alle Bandiere
Autorità, illustri Ospiti, care Amiche e Amici rotariani, buona sera e benvenuti alla presentazione di questa XXV Edizione del Premio Nazionale Carlo Casalegno, voluto ed organizzato dal R.C. Roma Nord Ovest, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio della Regione Lazio, della Provincia di Roma e di Roma Capitale.
Come fare a salutarvi tutti partitamente, come vorrei? Ci proverò, anche per darvi una visione della sala. Anzitutto desidero ringraziare le Autorità, non rotariane e rotariane, che ci onorano della loro presenza:
-in primis, la madrina del Premio, la Signora Adelaide Casalegno;
-gli Ambasciatori Giulio Terzi di Sant’Agata, Giancarlo Aragona, Luigi Vittorio Ferraris (che ringrazio anche per il loro impegno nello svolgimento della manifestazione), Pietro Calamia, Guido Lenzi ed il Ministro Plenipotenziario Giorgio Bosco;
-il presidente dell’Ansa e della Federazione Italiana Editori Giornalisti Giulio Anselmi (ringraziandolo per la Sua preziosa collaborazione) e la Presidente della Rai Anna Maria Tarantola;
-il giudice costituzionale Sabino Cassese e il prorettore della Sapienza Adriano Redler;
-il Governatore del Distretto 2080 RI Silvio Piccioni ed il Governatore incoming Pier Giorgio Poddighe;
-i PDG Giorgio Di Raimondo, Roberto Scambelluri, Daniela Tranquilli Franceschetti;
-i Presidenti (in ordine alfabetico) dei R.C. Roma Campidoglio, Roma Capitale, Roma Castelli Romani, Roma Est, Roma Nord, Roma Nord Est, Roma Palatino, Roma Sud Est, dei quali si ammirano gli stendardi sullo sfondo, che hanno aderito all’Interclub e presiedono con me questa manifestazione ed i Soci che li hanno seguiti;
-la Vice-governatrice del Distretto 2080 RI dell’Innerwheel Roma Castelli Romani Anna Maria Falessi e le altre Presidenti e Soci Innerwheel presenti;
-i giovani del Rac Roma Nord Ovest;
-i Soci tutti del mio Club, che al richiamo del Casalegno si riuniscono come un sol uomo. Ringrazio in particolare i PP Giorgio Castellucci e Gianclaudio De Cesare, che sono la memoria storica del Premio e mi sono stati di aiuto, ed il Segretario Sergio Giovannetti, che ha strettamente collaborato con me all’organizzazione;
-last but not least gli eroi del giorno: i giornalisti Adriana Cerretelli, Guido Rampoldi e Paolo Valentino, vincitore dei tre premi, ed alcuni dei valorosissimi colleghi che li hanno preceduti in questa esperienza: Arrigo Levi, Franco Venturini e Stefano Folli.
Una menzione particolare va, infine, all’Ing. Raimondo Besson, al PP Mariano Marotta e al Socio Luciano Villanova, che a nome di Acqua Latina, Lachifarma e Svimm hanno sostenuto il Club nell’iniziativa.
Con la sua presenza qui, oggi, ciascuno di noi testimonia del rispetto e dell’attaccamento che sono dovuti al principio della libertà di stampa, o se vogliamo più genericamente della libertà di espressione, che è anzitutto un diritto umano individuale e poi il fondamento di tante altre libertà (politica, economica, culturale), specie oggi, che viviamo nella società della comunicazione.
La libertà di stampa nel mondo soffre di tante limitazioni o è offesa da molti crimini (violenze, sequestri, uccisioni), tanto che un pool di testate giornalistiche e televisive internazionali si è rivolto recentemente (novembre 2012) all’UNESCO per sollecitarne l’azione a favore di misure concrete di contrasto.
Secondo una recente indagine condotta da Reporters senza frontiere, l’Italia è solo al 60° posto nella tutela della libertà di stampa (e ha anche perso terreno nella graduatoria), ed è quindi necessario che ci siano manifestazioni dell’opinione pubblica che tengano alta l’attenzione della politica e della magistratura sulla difesa di questa libertà.
Il Premio Nazionale rotariano Carlo Casalegno, creato nel lontano 1980 dal R.C. Roma Nord Ovest per reagire al truce assassinio di un giornalista politico, nella sua ricorrenza annuale ha questo scopo; e oggi purtroppo il premio è di una palpitante attualità perché, come sapete, c’è purtroppo un Casalegno della situazione, c’è un altro giornalista anch’egli de La Stampa che si trova in pericolo di vita, Domenico Quirico, del quale si sono perse le tracce in Siria da un mese.
Domenico Quirico, un war correspondent che vuole raccontare la guerra non come uno storico lavorando su fonti di informazione, ma come testimone del reale. Un uomo che – ha detto egli stesso – ha vissuto cose molto dolorose e complicate, andando nei luoghi in cui l’uomo soffre, e ne è uscito cambiato nel suo rapporto con la vita, con gli uomini, con la quotidianità, e vuole aiutare anche altri uomini a cambiare, aiutandoli a capire.
Un uomo che è già stato talvolta in pericolo di vita durante i suo reportages in Tunisia, Egitto, Libia, Somalia, Mali, Siria, o su un barcone di profughi che ha fatto naufragio nel Mediterraneo, ma che continua a voler andare là dove c’è la guerra, dove c’è il male, per calarsi dove c’è il “mistero del male” per cercare di capirlo, e capire quindi come curarlo, e comunicare ad altri tutto ciò.
Il nostro pensiero oggi va ad entrambi: alla venerata memoria di Carlo Casalegno, e al merito eccezionale di Domenico Quirico, come giornalista e come uomo, del quale auspichiamo con fervore il ritorno.
Ogni Presidente porta nel Rotary il contributo oltre che della sua personalità anche della sua professionalità, ed è stato quindi naturale che una Presidente da sempre impegnata sui temi della politica internazionale attirasse l’attenzione della Commissione del Premio su questo speciale genere di informazione, non trattato nelle precedenti edizioni in modo specifico, e che nel tempo presente, in cui ciò che accade anche lontano nel mondo può influire sui destini individuali, meriterebbe di non essere lasciato agli specialisti, ma di ricevere più spazio anche sui media.
Ha dato molto forza alla mia idea il consenso espresso dall’allora Ministro degli Esteri Giulio Terzi, che anche di questo ringrazio molto, oltre che di aver accettato di tenere in mano lo svolgimento di questa manifestazione.
Prima di dare a lui la parola, vorrei chiarire un punto importante: che i vincitori del Premio Casalegno sono i tre che la Giuria, composta da quattro esperti di politica internazionale e tre personalità rotariane, ha scelto all’unanimità. Ma poiché fin dall’origine si è voluto far convergere sul Premio, e quindi al problema ad esso sotteso, l’attenzione di tutta la Comunità rotariana d’Italia, i CV dei tre vincitori sono stati presentati in tutti i R. C. italiani, affinché i Soci votassero un nome e quello più votato risultasse vincitore di un Premio Nazionale Carlo Casalegno, mentre gli altri due avrebbero conservato il titolo di Premio Carlo Casalegno della Giuria.
Il nome del vincitore più votato sarà l’Ambasciatore Terzi a comunicarlo al momento della premiazione.
E anche gli Intermezzi musicali saranno una sorpresa, di cui vi dirà Maria Teresa Lo Bianco, Presidente del RC Castelli Romani, che ringrazio della sua preziosa collaborazione. Grazie, Ambasciatore Terzi, di voler prendere il microfono.
Maria Grazia Melchionni
Motivazioni del Premio
1.Adriana Cerretelli.
Il Premio Nazionale Carlo Casalegno viene conferito a Adriana Cerretelli in riconoscimento dell’esemplare impegno dimostrato nel sostenere e diffondere il valore dell’integrazione europea nell’opinione pubblica italiana e internazionale. La sua grande competenza ha contribuito a dare impulso all’azione del nostro Paese su questioni di rilevanza cruciale per la politica estera italiana, in particolare verso una crescente integrazione nel campo della sicurezza e della difesa, e nel consolidamento dell’Eurozona e della Governance economica e monetaria. L’obiettivo di un’Europa federale ha sempre trovato,nell’attività di giornalista e di saggista di Adriana Cerretelli, credibilità e motivazione ispirate a un pragmatico e costruttivo realismo.
2. Guido Rampoldi
A Guido Rampoldi viene conferito il premio Carlo Casalegno della Giuria in riconoscimento di un’attività di giornalista e scrittore che ha riservato alla politica estera originalità di analisi e profondità di contenuti. Nella ricca esperienza professionale che lo ha reso testimone diretto di crisi internazionali e di drammatiche situazioni di guerra, Rampoldi ha sempre colto la realtà meno apparente, sottolineando la dignità trascurata delle popolazioni coinvolte, le sofferenze dei più deboli, le motivazioni inespresse delle decisioni ufficiali. Rampoldi ha dimostrato come la verità, in particolar modo nelle relazioni internazionali, segua spesso percorsi non lineari, richieda un’equilibrata interpretazione dei fatti, e soprattutto lo spirito sgombro da dogmatismi e preconcetti, ma colmo semmai di curiosità e di ricerca.
3. Paolo Valentino.
A Paolo Valentino viene conferito il premio Carlo Casalegno della Giuria in riconoscimento della sua costante attività giornalistica, svolta con alto rigore informativo e profonda conoscenza dei processi di trasformazione politica e sociale nei Paesi dove per molti anni è stato corrispondente. Le sue analisi dalla Russia, dalla Germania e dagli Stati Uniti hanno fornito un quadro essenziale alla comprensione di realtà e dinamiche di prioritaria rilevanza per la politica estera italiana, in fasi storiche cruciali di cambiamento nella sicurezza, nell’economia e negli assetti internazionali. Valentino ha dimostrato quanto sia importante saper entrare nel cuore dei problemi anche attraverso relazioni positive e concrete con gli esponenti di maggior rilievo dei Paesi interessati.
Il Premio Nazionale Carlo Casalegno
ad Adriana Cerretelli, socia del RC Milano Nord
Il Premio Nazionale Carlo Casalegno, creato nel lontano 1980 dal RC Roma Nord Ovest per reagire al truce assassinio di un giornalista politico, vice-direttore de «La Stampa», testimonia del rispetto e dell’attaccamento che sono dovuti al principio della libertà di stampa, o se vogliamo più genericamente della libertà di espressione nella comunicazione pubblica, che è anzitutto un diritto umano individuale e poi il fondamento di altre libertà (politica, economica, culturale). Esso soffre nel mondo di tante limitazioni ed è offeso da molti crimini (violenze, sequestri, uccisioni), e quest’anno c’è un grave caso che rende il Premio Casalegno di palpitante attualità: la scomparsa in Siria da oltre un mese di un war correspondent de «La Stampa», Domenico Quirico. Un uomo che era già stato talvolta in pericolo di vita per i suoi reportages in Tunisia, Egitto, Libia, Somalia, Mali, Siria o su un barcone di profughi che ha fatto naufragio nel Mediterraneo, ma che ha continuato a volere cercare la verità sul campo, con i suoi occhi.
Insieme alla venerata memoria di Carlo Casalegno il pensiero per questa figura eccezionale, della quale si auspica con fervore il ritorno, ha aleggiato sulla XXXV edizione del Premio Casalegno dedicata al giornalismo di politica internazionale, che si è svolta il 16 maggio in una sala del Grand Hotel Parco dei Principi pavesata dagli stendardi dei Clubs aderenti all’Interclub: RC Roma Campidoglio, Rc Roma Capitale, RC Roma Castelli Romani, RC Roma Est, Rc Roma Nord, Rc Roma Nord Est, Rc Roma Palatino, Rc Sud Est), alla presenza della vedova Casalegno, di numerose autorità e di un folto pubblico, rotariani e non.
Fra i tre vincitori selezionati dalla Giuria del Premio, composta da esperti di politica internazionale e da personalità rotariane, il giornalista più votato dai Clubs di tutta l’Italia è stato Adriana Cerretelli, del «Sole 24 Ore», che ha quindi ricevuto dalla mani di Adelaide Casalegno il Premio Nazionale Carlo Casalegno in riconoscimento – queste le parole pronunciate dal Presidente della Giuria, Amb. Giulio Terzi di Sant’Agata – “dell’esemplare impegno dimostrato nel sostenere e diffondere, con costruttivo realismo, il valore dell’integrazione europea nell’opinione pubblica italiana ed internazionale”.
Un Premio Carlo Casalegno della Giuria è stato offerto dal Presidente del Gruppo dei PDG italiani Franco Arzano, in rappresentanza del DG Silvio Piccioni, a Guido Rampoldi – sempre nelle parole dell’Amb. Terzi – “In riconoscimento della sua ricca esperienza di war correspondent e di un’attività di giornalista e scrittore che ha riservato alla politica estera originalità di analisi e profondità di contenuti”.
Mentre l’altro Premio Carlo Casalegno della Giuria è stato dato dal DG Incoming Pier Giorgio Poddighe a Paolo Valentino in riconoscimento – così si espresse l’Amb.Terzi – “della sua costante attività giornalistica, svolta con alto rigore informativo e profonda conoscenza dei processi di trasformazione politica e sociale nei paesi dove per molti anni è stato corrispondente”.
Intervenendo dopo il saluto di apertura della Presidente del RC Roma Nord Ovest, Maria Grazia Melchionni, l’Amb. Terzi aveva ricordato il giudizio del famoso giornalista americano, Walter Lippmann: secondo il quale “La funzione della notizia è di segnalare un fatto, la funzione della verità di portare alla luce fatti nascosti, di metterli in relazione fra loro, e di dare un quadro della realtà che consenta agli uomini di agire”, per trarne la considerazione che “Il compito del buon giornalismo è quello di perseguire entrambi gli obiettivi” e quindi “che, in questo senso, il lavoro di un buon giornalista e di un buon diplomatico si identifichino”.
Sollecitata da questa riflessione si è svolta la discussione fra i partecipanti ad una Tavola rotonda, moderata brillantemente dall’Amb. Luigi Vittorio Ferraris, nella quale sono intervenuti i tre giornalisti vincitori, il Presidente dell’Ansa e della Federazione Italiana Editori e Giornalisti Giulio Anselmi, e il Presidente dell’Ispi Amb. Giancarlo Aragona.
Adriana Cerretelli ha parlato della difficoltà di comunicare l’Europa ad un’opinione pubblica come quella italiana, la cui attenzione fino a poco tempo fa era ripiegata soprattutto sugli affari interni, e del cambiamento intervenuto dopo la fine della guerra fredda e l’esplosione della globalizzazione e ancor più dopo la crisi dell’euro, che ha fatto toccare con mano che “la politica europea non è più politica estera, ma interna”. Ha parlato delle pressioni, spesso contrapposte, che si esercitano sui giornalisti da parte degli stakeholders, e dei condizionamenti delle redazioni che pretendono di gestire le notizie in funzione delle vendite del giornale o dell’andamento della pubblicità che riduce o amplia gli spazi. Ha riconosciuto la responsabilità che grava su chi fa il mestiere di comunicare l’Europa, “perché l’Europa oggi non è una scelta, ma una necessità nel mondo globale”.
Guido Rampoldi si è soffermato sull’intreccio delle conoscenze che si sviluppa fra giornalisti, politologi e diplomatici attraverso la pubblicistica che li vede impegnati a descrivere gli stessi fenomeni, ma anche sulla scarsa attenzione che il loro contributo all’analisi della politica internazionale riceve nel corso del processo di decision making, quando le situazioni incrociano le questioni di politica interna, nelle quali i decisori preferiscono seguire logiche di politica interna.
Paolo Valentino ha raccontato dei suoi incontri con attori e testimoni, dai quali ha tratto la chiave di lettura della politica internazionale degli ultimi decenni.
Sono poi intervenuti i due discussants: Giulio Anselmi e Giancarlo Aragona. Il primo, dopo aver spiegato le ragioni per le quali i giornali italiani non curano la politica estera, si è soffermato sui tre interventi dei giornalisti premiati, cogliendo in alcune parole da loro pronunciate: “mediazione” da parte di Cerretelli, “conoscenza” e “rapporto con il potere” da parte di Rampoldi, “curiosità” da parte di Valentino, l’essenza di un giornalismo di grande qualità.
Il secondo ha voluto innanzitutto ricordare che il giornalismo italiano nel campo della politica estera è sempre stato un giornalismo di alta qualità, pur avendo a che fare con un’opinione pubblica in gran parte distratta. Ha quindi sottolineato il fatto che nel tempo presente la politica estera ha una dimensione etica più forte che in passato, per l’irrompere delle questioni umanitarie ed ambientalistiche sulla scena internazionale, e che questo non potrà se non stimolare l’attenzione dell’opinione pubblica per il giornalismo di politica estera.
Nel suo discorso di chiusura il PDG Arzano ha tessuto l’elogio del Premio Nazionale di Giornalismo Carlo Casalegno e dell’attuale edizione, che in definitiva affronta il problema dell’apertura mentale degli italiani sul mondo, e si è complimentato dell’iniziativa della Presidente del RC Roma Nord Ovest di far conoscere alcuni giovani talenti musicali premiati nel recente concorso organizzato dal RC Roma Castelli Romani, avanguardia di una costituenda Rotary Symphony Orchestra, chiamandoli ad interpretare alcuni brani di musica classica negli intermezzi della rappresentazione.
Maria Grazia Melchionni