Oggi 21 novembre si è svolta per le vie del quartiere Coppedé, la quinta passeggiata del progetto “Trekking Culturale Rotariano”. I soci Stefania Svizzeretto e Marco Marotta, a cui vanno gli speciali ringraziamenti, hanno raccontato la nascita e l’evoluzione di questo magico quartiere. Il quartiere Coppedè è un complesso di edifici situato a Roma, nel quartiere Trieste, tra piazza Buenos Aires e via Tagliamento.Il progetto viene affidato all’Arch. Gino Coppedè da cui prende il nome.
L’architettura è decisamente insolita: tra marmi, loggiati, decorazioni, archi e torrette, ci si ritrova a passeggiare tra costruzioni che riecheggiano lo stile liberty, ma anche il barocco e in qualche caso l’architettura medievale. Il piano dell’opera comprendeva inizialmente la costruzione di 18 palazzi e 27 edifici tra palazzine e villini.
Nel febbraio del 1918 viene approvato il progetto dei Palazzi degli Ambasciatori con la condizione di chiudere la via diagonale (l’attuale via Dora) per farla diventare una via privata. Nel 1920 venne rifiutata la costruzione dei Villini delle Fate in via Rubicone. Si riscontrano materiali utilizzati quali il travertino (sempre in onore della Roma imperiale), interni in maiolica smaltata per le cucine, parquet in legno per i soggiorni, mosaici in stile pompeiano per i bagni.
Coppedè utilizzò il tema della antico come le cornici e le modanature alla Roma imperiale, ed un arcone richiamante gli archi di trionfo del Foro Romano.A seguito della morte dell’Architetto avvenuta nel 1927, il quartiere fu completato da Paolo Emilio André.