IV CURIOSITA’ ROMANA
Buongiorno a tutti cari Soci e Buon 1 Ottobre!
UNA GATTA GUARDINGA
Ottobre è il mese in cui ormai si sente” nell’aria l’Autunno, le giornate si fanno più corte e il magico crepuscolo romano arriva prima. Se si passeggia di sera, subito dopo il tramonto, nel momento della suggestiva “ora blu”, tra Via della Gatta, Via del Pié di Marmo e Piazzetta San Marco si respira un’atmosfera magica , che conferma come Roma sia ancora oggi la città del mistero, dell’occulto, dei riti iniziatici, dei miti e delle antiche divinità.
Questa è la zona dove anticamente sorgeva l’ Iseo Campense, area egizia dell’Urbe, ossia Il tempio di Iside in Campo Marzio, costruito a Roma tra i Saepta Iulia e il tempio di Minerva nel 43 a.C. Il “Santuario” era dedicato alla dea Iside – la Dea Madre, la donna luna, l’archetipo della femminilità – e al suo consorte Serapide, divinità importate a Roma dall’Egitto all’inizio dell’Impero (I sec a.C.).
Nascoste allo sguardo e di difficile decifrazione, ci sono in questi vicoli e piazzette numerose tracce dell’antico luogo di culto, simboli che ci riportano ai rituali magici e ai misteriosi riti di iniziazione che qui avvenivano. Frammenti di statue, busti di donne, obelischi e perfino una gatta…
Se alzate gli occhi al cielo e guardate verso il cornicione di Palazzo Grazioli, all’angolo con Via della Gatta (Siamo a 100 metri da Piazza Venezia), vedrete una gatta in marmo a grandezza naturale, che dall’alto, non vista, sembra sorvegliare sui passanti, con la bocca aperta, come se stesse miagolando per attirare l’attenzione su di lei.
L’insolita presenza del felino, amato dai Romani e legato al culto di Iside, qui ha una doppia origine leggendaria. La prima è in ricordo di una gatta vera, che avrebbe dato l’allarme per un bambino che si sporgeva pericolosamente dal cornicione, miagolando al punto da attirare l’attenzione dei passanti e della madre, permettendole così di salvarlo da morte certa.
La seconda leggenda, più suggestiva, che si perde nella notte dei tempi, riguarda la storia di un tesoro che sarebbe seppellito esattamente alla fine della traiettoria dello sguardo felino, lì dove questo tocca terra vi sarebbe, sotto il manto stradale, uno scrigno pieno di monete d’oro, d’argento e gioielli. Tesoro lasciato chissà da chi e chissà perché, ma controllato e custodito gelosamente dallo sguardo della placida micia.
Proseguendo questo ideale itinerario di magia al femminile, possiamo ammirare anche la statua di Iside Sothis, collocata davanti alla basilica di San Marco (a piazzetta San Marco) e nota come “Madama Lucrezia“, una delle 6 statue parlanti di Roma; rappresentazione di Iside stessa o di una sua sacerdotessa, a causa del nodo isiaco che le ferma la veste sul petto.
Anche il famoso, Piede di Marmo un grande frammento di un piede femminile situato tra l’omonima Via del Pié di Marmo e Via di S. Stefano del Cacco, probabilmente apparteneva ad una statua di Iside o ad una sua Sacerdotessa, in quanto porta un calzare tipico delle sacerdotesse isiache.
A chiusura di questo triangolo magico, misterico ed iniziatico, consigliamo, ai più avventurosi, di munirsi di pala e torcia elettrica e provare a scavare, al calar delle tenebre, alla ricerca dell’antico tesoro dimenticato…con l’augurio di imbattersi in qualche oscura presenza, in qualche ombra tormentata… di cui parleremo nella prossima storia!
“Quella del mistero è la migliore esperienza che possiamo avere. È l’emozione fondamentale che veglia la1) Quella del mistero è la migliore esperienza che possiamo avere. È l’emozione fondamentale che veglia la culla della vera arte e della vera scienza”).
Albert Einstein