Sabato 2 Aprile si è svolta la XIV passeggiata del Trekking Culturale Rotariano alla scoperta del Ghetto di Roma, uno dei luoghi più iconici dell’Urbe. Sebbene situato in una zona centralissima, il Ghetto ebraico, “piccola città nella città”, rimane una meta turisticamente poco conosciuta e di nicchia”. La visita al “Serraglio degli Ebrei”, suggestiva e nello stesso tempo toccante, si è svolta nell’area occupata a partire dal XVI secolo dal nucleo di ebrei provenienti dalle altre zona di Roma, dall’intera Italia e dalle popolazioni in fuga dalla Spagna. Fu Papa Paolo IV Carafa che nel 1555 rinchiuse gli Ebrei in una zona esigua di Roma, non più di tre ettari, in condizioni di vita disumane.
Il Ghetto di Roma fu il secondo ad essere costituito dopo quello di Venezia e l’ultimo ad essere abolito in Europa Occidentale, soltanto nel 1883. Durante la passeggiata abbiamo visitato i principali monumenti dell’area: il Portico d’Ottavia dove anticamente si svolgeva il poverissimo mercato del pesce, il Teatro di Marcello, la Sinagoga, Piazza delle Cinque Schole, le prime antiche cinque sinagoghe di Roma, Piazza Mattei con la famosa Fontana delle Tartarughe. Abbiamo ripercorso con la memoria le vicende più tristi e le macchie incancellabili della città, come il rastrellamento e la conseguente deportazione degli Ebrei, avvenuti il 16 Ottobre del 1943, durante l’occupazione tedesca che una targa sta lì per non farci dimenticare.
Ma, si sa, Roma è una città che ha sempre mille sorprendenti aspetti da svelare, per cui la passeggiata è stata alleggerita da curiosi aneddoti, racconti, leggende, storie di donne e di fantasmi che da sempre animano quest’Urbe millenaria e affascinano turisti e “viaggiatori”. Come antidoto alla malinconia la mattinata si è conclusa con la lettura di un Sonetto del Belli sulla Morte del Rabbino.